Roberto Beccantini, Riccardo Gambelli - C'era una volta Camin. Lo stile e il genio di Vladimiro Caminiti

Posted By: SSCN1926

Roberto Beccantini, Riccardo Gambelli - C'era una volta Camin. Lo stile e il genio di Vladimiro Caminiti
Italian | Bradipolibri | 2015 | EPUB | Pages 154 | ASIN: B00W1WKSOI | 7.16 Mb


Vladimiro Caminiti se ne andò il 5 settembre 1993, consumato da un male incurabile. Aveva 61 anni. Fu giornalista, scrittore, poeta.

Siculo di Palermo, migrato a Torino, innamorato pazzo del suo mestiere e del mestiere di don Giovanni, una vita non meno romanzesca della carriera. Uno, nessuno e centomila: Luigi Pirandello lo avrebbe riassunto così.

Camin è stato un caso letterario per come scriveva; la lingua italiana era la sua religione, ne difendeva il culto dalle invasioni barbariche con sermoni pittoreschi ma non grotteschi.

“Causio che si muove in verticale avanti e indietro, Cuccureddu che sfreccia invano cercato da Bittolo (che fa l’ha trovato?), Furino che caracolla come il Settimo lancieri, e Capello sempre impegnato da quel braccio zavorra, con quella testa alta, per vederci meglio, spunta dove meno te l’aspetti, t’infila il terzo gol, avvalorando il podismo nerboruto e ragionato di Furino; ed insomma questi quattro sono i padroni del vapore”.

Questo è un pezzo dell’articolo scritto da Vladimiro Caminiti e pubblicato su Tuttosport il giorno seguente di una vittoria della Juve sul Genoa, 3-0, con l’ultimo gol di Capello, colui che correva con il “braccio zavorra”. Si giocava il campionato 73-74, vinto dalla Lazio di Wilson e Chinaglia. Da notare l’espressione “braccio zavorra”, un’istantanea mostruosa che ti visualizza Capello che corre con il sedere ritto e il braccio destro che esce completamente fuori dal corpo: era la postura abituale del grande centrocampista friulano.