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Peter Ackroyd - I sotterranei di Londra

Posted By: SSCN1926
Peter Ackroyd - I sotterranei di Londra

Peter Ackroyd - I sotterranei di Londra
Italian | Neri Pozza | 2014 | EPUB | Pages 157 | ASIN: B00INWOLPW | 1.70 Mb


C’è una città dove l’aria è calda anche d’inverno. Dove il buio è più nero della pece. «Una terra proibita» e sconosciuta in cui centinaia di gallerie, anfratti e cunicoli si chiudono improvvisamente in vicoli ciechi, costringendo i visitatori a tornare indietro. Qualcuno dice che, tra quei fiumi caliginosi e antichi, abitino solo ratti, cani randagi e vagabondi. Altri, più impressionabili, vecchi assassini sfuggiti alla giustizia e Cerberi che non hanno mai visto la luce del sole. Dove si trova questa città? Più o meno trenta metri sotto Londra.
Con l’equilibrata commistione di ricostruzione storica e talento immaginativo che lo ha reso famoso in tutto il mondo, Peter Ackroyd veste nuovamente i panni dell’esploratore e, come uno novello e scanzonato Jules Vernes, si cala nei sotterranei della capitale inglese. Visita il congegno idraulico che trasportava i cadaveri dal cimitero di Kensal Green alle catacombe sottostanti. Spalanca la porta sul piedistallo della statua di Boadicea, sul Ponte di Westminster, e discende lungo un enorme tunnel pieno di cavi elettrici. Passeggiare nei sotterranei di Londra, per Ackroyd, significa attraversare la Storia e recuperare un passato «che esiste ancora e accompagna la nostra vita presente». Per questo non si ferma al London Basin, il letto di sabbia e rocce risalente al Paleozoico su cui poggia la città; o alla strada dell’Età del bronzo che si snoda sotto Isle of Dogs e alle tombe anglosassoni, a pochi metri dalla navata centrale di St Paul’s Cathedral, ma decide di spingersi ancora più lontano. E quando scopre le «strade gemelle» sotto il borgo di Islington e si chiede – come aveva fatto Dickens prima di lui – cosa succederebbe se i morti sepolti in quella terra risorgessero tutti assieme, capiamo che il fine di questo libro non è soltanto tracciare una mappa dei sotterranei di Londra, ma aprire uno spiraglio sull’ignoto, sui posti che non abbiamo mai visitato, e quelli dentro di noi che non vogliamo vedere.