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Ken Saro-Wiwa – Sozaboy

Posted By: SSCN1926
Ken Saro-Wiwa – Sozaboy

Ken Saro-Wiwa – Sozaboy
Italian | Baldini&Castoldi | 2014 | EPUB | Pages 175 | ASIN: B00Q2RFDM0 | 2.15 Mb


«hanno ammazzato ken saro-wiwa, ken saro-wiwa è vivo. vivo grazie a sozaboy, il suo capolavoro, incantato come una fiaba, terribile come il più atroce dei reportage, profondo come un canto.» antonella fioriImmaginate un villaggio ai confini del mondo, Dukana: una chiesa, i vecchi che snocciolano storie, le donne che fanno i lavori pesanti. A Dukana vive Mene, aspirante autista di pulmini, con la madre. A Dukana nessuno sa niente: tutti sentono alla radio di un governo che è cambiato e di cui conoscono solo funzionari e poliziotti corrotti, che si pappano mazzette per ogni cosa. Tutto scorre lento e lieto. Mene conosce Agnes, con più tette che anima, e la vuole sposare, e tutto sembra andar bene finché non si comincia a parlare di nemico, di casini nella nazione, finché non arrivano sozasoldati a requisire cibo e reclutare gente. Per un giovane fare la guerra è una gran cosa, bisogna cacciare il nemico perché nel Paese manca il sale, e lui deve proteggere la moglie. E così Mene diventa Sozaboy, veste l’uniforme, prende ordini senza capire perché fa quello che fa, e va al fronte. Ma la guerra è un brutto affare, ci sono sozacapitani che ti fanno bere la piscia, aerei che cagano bombe che uccidono. E così Mene scappa, conosce la prigionia, passa nelle file del nemico, lascia tutto per cercare la mamma e la sposa, per tornare a Dukana, perché ha capito che la guerra è una cosa senza senso…Questo è un assaggio del mondo che Saro-Wiwa tratteggia in questo romanzo del 1985, ispirato alla guerra del Biafra che devastò la Nigeria dal 1967 al 1970. La forza della scrittura e della narrazione trasforma ogni personaggio in archetipo (della corruzione e dei mali endemici che ancora oggi affliggono la Nigeria) e riveste i luoghi e le gesta dell’alone del mito. L’idea geniale è raccontare la perdita di innocenza di un mondo e lo scardinamento di gerarchie e ordini naturali attraverso gli occhi e le parole di un ragazzo che crede che la follia che lo investe abbia un senso, fino a scoprire dolorosamente il contrario: la lingua perciò ricalca la logica elementare e lo stupore primigenio di Mene, ha formule di antica oralità piena di rispetto per il mondo e le cose. Non stupisca quindi se il sorriso per il suo ingenuo romanticismo diventa amaro di tragedia, perché questo antieroe ha molto da dire sui nostri tempi di barbarie, a ogni latitudine.Ken Saro-Wiwa, nato nel 1941, intellettuale e scrittore, fu anche uomo di teatro e regista televisivo. Politico di rango, Saro-Wiwa apparteneva alla popolazione ogoni, insediatasi nel delta del Niger, un tempo dedita alla pesca e all’agricoltura, costretta all’emigrazione, alla miseria, e addirittura alla morte a causa dell’inquinamento del territorio a opera delle multinazionali del petrolio, complice la classe dirigente politica e militare del Paese. Fu proprio per difendere i diritti degli ogoni che Saro-Wiwa intraprese la battaglia civile e politica che gli costò la vita: arrestato dal regime militare fu impiccato dopo un processo farsa, il 10 novembre 1995, insieme ad altri militanti del Mosop.«toccare questo libro, odorarne le pagine, guardarlo, significa far sì che continui a essere un’arma pacifica e potentissima contro ogni tipo di potere.»roberto saviano«Così, da quella volta, in qualsiasi posto vado, tutti mi chiamano “Sozaboy”, “Sozaboy”. Anzi, sono diventato proprio famoso a Dukana. Tutti i ragazzi dicono che sono un tipo in gamba. Sposando, come niente fosse, una bella ragazza di Lagos e poi preparandomi per andare ad arruolarmi nell’esercito. Dicono che, dopo un po’ di tempo, mi daranno un ruolo veramente importante nell’esercito. Per conto mio, ero molto orgoglioso. Quando mi chiamano “Sozaboy”, rispondo all’istante. E addirittura dico in giro, perfino, che Sozaboy è il mio nome. Se vado a casa di qualcuno e busso alla porta e chiedono chi è, rispondo “Sozaboy”. Quel nome mi piace proprio.»