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I quaranta giorni del Mussa Dagh Vol.2 - Franz Werfel

Posted By: Maroutan
I quaranta giorni del Mussa Dagh Vol.2 - Franz Werfel

I quaranta giorni del Mussa Dagh Vol.2 - Franz Werfel
Italian | 1935 | 987 Pages | ASIN: B00HFX041K | EPUB | 1 MB

All’inizio del 1930 una coppia di intellettuali viennesi compie il suo secondo viaggio in Medio Oriente, un lungo periplo che li conduce dall’Egitto alla Palestina poi in Libano e in Siria. Lui è Franz Werfel, uno scrittore conosciuto in Europa centrale, proveniente da una famiglia ebrea di Praga. Lei è Alma Mahler (che ha conservato il cognome del suo primo marito Gustav Mahler).
A Damasco visitano la più grande fabbrica di tappeti della città. Lo spettacolo di scheletrici adolescenti, spesso mutilati, colpisce Werfel, che si è appena convertito al cattolicesimo: questi fantasmi viventi, gli spiegano, sono orfani armeni scampati al grande massacro che ha avuto luogo, quindici anni prima, nelle province dell’Impero ottomano. All’epoca, lo scrittore aveva sentito parlare dagli assassini perpetrati dai Giovani Turchi (“la meta della deportazione è il Nulla”, intimava l’ordine trasmesso a tutti i prefetti ottomani). Ma quelle stragi erano rimaste per lui, così come per il resto dell’opinione pubblica occidentale, un crimine tanto lontano quanto astratto.
Improvvisamente l’orrore diventa reale e l’immagine del genocidio armeno non lo abbandonerà più. Tornato a Vienna, si procura, per mezzo di un suo amico, un diplomatico francese, i rapporti archiviati al Ministero della Guerra a Parigi, legge numerose testimonianze… nasce così I quaranta giorni del Mussa Dagh.

Questo romanzo narra epicamente il tragico destino del popolo armeno, minoranza etnica odiata e perseguitata per la sua antichissima civiltà cristiana, in eterno contrasto con i turchi, con il grande Impero ottomano detentore del potere. Verso la fine del luglio 1915 circa cinquemila armeni perseguitati dai turchi si rifugiarono sul massiccio del Mussa Dagh, a nord della baia di Antiochia. Fino ai primi di settembre riuscirono a tenere testa agli aggressori ma poi, cominciando a scarseggiare gli approvvigionamenti e le munizioni, sarebbero sicuramente stati sconfitti se non fossero riusciti a segnalare le loro terribili condizioni a un incrociatore francese. Su quel massiccio dove per quaranta giorni vive la popolazione di sette villaggi, in un'improvvisata comunità, si ripete in miniatura la storia dell'umanità, con i suoi eroismi e le sue miserie, con le sue vittorie e le sue sconfitte, ma soprattutto con quell'afflato religioso che permea la vita dell'universo e dà a ogni fenomeno terreno un significato divino che giustifica il male con una lungimirante, suprema ragione di bene. Dentro il poema corale si ritrovano tutti i drammi individuali: ogni personaggio ha la sua storia, ogni racconto genera un racconto. Fra scene di deportazioni, battaglie, incendi e morti, ora di una grandiosità impressionante, ora di una tragica sobrietà scultorea, ma sempre di straordinaria potenza rappresentativa, si compone quest'opera dell'epica moderna.
Tragico documento sulla persecuzione degli armeni da parte dei turchi durante la Prima guerra mondiale, il libro venne pubblicato nel 1933 ed è stato giustamente considerato la più matura creazione di Werfel nel campo della narrativa nonché uno dei capolavori del romanzo storico moderno.

Da questo romanzo è stato tratto nel 1980 il film Forty Days of Musa Dagh, con Kabir Bedi nel ruolo del protagonista.

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