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Salvatore Buzzanca - Incertezza, caos e informazione in economia

Posted By: SSCN1926
Salvatore Buzzanca - Incertezza, caos e informazione in economia

Salvatore Buzzanca - Incertezza, caos e informazione in economia
Italian | Amazon Media EU | 2015 | EPUB | Pages 707 | ASIN: B0156NSLSI | 6.14 Mb


Il libro si propone di fornire una modellazione teorica della macroeconomia volta a garantire la stabilità a lungo termine dei sistemi macroeconomici.
La modellazione teorica oltre ai richiami sui modelli economici più noti si avvale anche di concetti "non standard" derivanti da discipline scientifiche come la teoria dell'informazione, la meccanica statistica e la termodinamica. Con l’ausilio di questi strumenti, si costruisce un modello completo dell'economia degli scambi, che individua come parametro esogeno, in grado di regolare il funzionamento dei sistemi economici, l'emissione monetaria.
A differenza, però, della teoria monetarista ortodossa, il modello evidenzia una criticità grave, consistente nell'esistenza di una regione deflattiva, in cui vi è "deflazione da debiti", che può essere raggiunta per effetto di politiche restrittive volte a contenere l'emissione monetaria e il circolante. Queste politiche sono attuate, in genere, con lo scopo di rendere più competitivo un sistema economico ma possono indurre depressione dei sistemi economici, fino alla condizione di deflazione vera e propria, e maggiore instabilità finanziaria.
Si evidenzia inoltre, a differenza della concezione neoclassica, che suppone l'informazione completa e alla portata di tutti, l'esistenza nei sistemi economici di "informazione incompleta", ineliminabile del tutto, che produce indeterminazione nelle scelte. Questa indeterminazione è all’origine dell'incertezza, che crescendo, riduce la fiducia degli operatori economici.
La moneta assume, in campo macroeconomico, il ruolo di trasmettere informazione economica, mediante i prezzi monetari, non necessariamente di equilibrio. Essa consente, quindi, di attenuare l'incertezza prodotta dall’informazione mancante ed è, perciò, in grado di regolare la fiducia degli operatori.
Si ricade, così, con l'impiego di modelli matematici affini a quelli delle discipline scientifiche, nell'ambito della dottrina keynesiana dell'economia, in cui il ruolo dei gestori non deve essere quello di far tendere i sistemi a un "equilibrio macroeconomico generale" lasciando libere di agire le forze del mercato ma, al contrario, di "sanare gli squilibri" mediante azioni cooperative messe in atto da autorità sovrane.
Le azioni cooperative, a questo punto, non vanno più viste come “discrezionali”, com’è per l’attuale visione economica dominante, ma sono, invece, funzionali a garantire la stabilità macroeconomica di lungo termine perché rimuovono le cause che rendono instabili e fragili i sistemi economici.
L'instabilità dei sistemi macroeconomici è, infatti, sempre connessa alla presenza di squilibri, indotti dalla ricerca di una competizione ossessiva che, esaltando l'incertezza, genera indeterminazione nelle scelte e conseguente caos in campo economico.
Il libro non è scritto da un economista, ma da una persona che ha vissuto, da cittadino, la transizione tra la gestione macroeconomica keynesiana e quella della corrente di pensiero oggi dominante, il "mainstream".
Da quando il filone di pensiero keynesiano è stato abbandonato, si è assistito all'incalzante succedersi di crisi, fino a quella dell'eurozona. Tutte queste crisi hanno sempre due denominatori comuni: squilibrio e controllo rigido della moneta. Occorre quindi attuare un sistema monetario cooperativo e flessibile che contrasti, sul nascere, il formarsi degli squilibri prodotti da un eccessivo indebitamento, non estinguibile tramite la moneta circolante.