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Chitra Banerjee Divakaruni – Il palazzo delle illusioni

Posted By: SSCN1926
Chitra Banerjee Divakaruni – Il palazzo delle illusioni

Chitra Banerjee Divakaruni – Il palazzo delle illusioni
Italian | Einaudi | 2010 | EPUB | Pages 416 | ISBN: 8806190563 | 1.07 Mb


C’erano una volta due bambini: un futuro re e un povero bramino. I due crebbero insieme nella scuola di un grande saggio, ma venne il giorno in cui dovettero separarsi tra le lacrime. Il futuro re fece allora una promessa: quando si fossero rincontrati, metà delle sue ricchezze sarebbero state dell’altro. Poi gli anni passarono, e quando gli amici si rincontrarono si scoprirono acerrimi nemici; e la promessa che entrambi ricordavano non venne mantenuta; e il seme della Grande Guerra fu gettato. Comincia così l’epopea del Mahabarata , l’antico poema che tra mito e favola, tra racconto d’amore e trattato filosofico condensa la millenaria cultura indiana in un pantheon unico di eroi: da Krishna, il dio incarnato, a Vyasa, il profeta che ha già visto e scritto ogni cosa; da Dhri, nato dal fuoco per vendicare il vecchio padre, a Karna, eroe invincibile per gli uomini ma condannato dal suo oscuro passato. Un tesoro di storie ancora poco conosciuto che Chitra Divakaruni torna a raccontare per i lettori occidentali. È però nel ritratto della principessa Panchaali, causa prima e testimone privilegiata del conflitto, che la sapienza narrativa dell’autrice tocca il suo apice: scegliendo di affidare il racconto a una donna – alla donna più amata e odiata della mitologia indiana – l’autrice ci regala infatti un punto di vista nuovo e sorprendente su un tema antico come il mondo, facendo riemergere d’incanto tutta la freschezza e l’attualità del poema e restituendogli il suo immenso potere di stupire, commuovere, divertire. «Un libro magico… Con la sua prosa poetica e densa di lirismo, Chitra Divakaruni riesce a comunicare speranza senza offrire false rassicurazioni, mostrando come l’identità – tanto quella individuale quanto quella condivisa – sia modellata in ugual misura da ciò che si perde e da ciò che si crea». San Francisco Chronicle