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Massimo Gazzè - Il Monti dei Fiaschi

Posted By: SSCN1926
Massimo Gazzè - Il Monti dei Fiaschi

Massimo Gazzè - Il Monti dei Fiaschi
Italian | I LIBRI DELL'INDIPENDENTE | 2013 | EPUB | Pages 195 | ASIN: B00BI4SYCI | 1.67 Mb


A pochi giorni dalle elezioni amministrative italiane del 2013 un pamphlet rivolto ai quasi tre milioni di giovani che voteranno per la prima volta. Analizzando le ricette della teoria dell'economia sociale di mercato l'autore lancia un appello ai giovani per votare una qualsiasi lista ma bocciare la "Scelta Civica" con Monti per l'Italia. Il rischio di legittimare il professore prestato alla politica sarebbe quello di alimentare un nuovo asse Roma-Berlino, che proseguendo una politica attenta alle sole esigenze finanziarie porterebbe l'Europa al declino. Prestare la politica alla tecnocrazia allontanerebbe nel tempo la necessaria e radicale inversione di rotta e il rilancio dell'Europa dei Popoli. La verità sul debito degli italiani, la bufala del default, la realtà dello Spread, dal credit crunch ai Monti-bond, l'autore ripercorre e sottolinea i "fattacci" del Governo Monti, che mentre stangava i pensionati restituiva 2,5 miliardi di euro alla banca americana Morgan Stanley, che nei giorni in cui incassava 3,8 miliardi di euro dall'IMU sulla prima casa, prestava 3,9 miliardi di euro al Monte dei Paschi di Siena, ma soprattutto evidenzia i risultati dell'esperienza del Governo tecnico, un vero e proprio Anno Horribilis testimoniato dagli indicatori economici che registrano un risultato disastroso. Dal caso degli "esodati", che dimostra l'incapacità dei tecnici e la fannulloneria dei burocrati, alla rinuncia alla candidatura di Roma ad ospitare le Olimpiadi del 2020, che dimostra pessimismo e mancanza di coraggio, l'élite capitanata dal professore non può rappresentare la speranza per un futuro migliore. L'Agenda Monti non promette nulla di buono. Il Senatore a vita ha citato a caldo una favola, in cui non aveva esitato a rappresentare gli italiani come dei topolini. D'altronde una sua promessa è proprio quella di voler cambiare gli italiani. Il Professore non ha una grande considerazione del popolo che governa? Chissà. Di sicuro non aveva intenzione di offenderli, denigrava solo un rivale con un paragone: il Cavaliere è come quel pifferaio magico, che con il suo fascino portava gli italiani, pardon, i topolini, ad annegare nel fiume. Ma nella favola non è il fascino del personaggio, ma la musica del suo piffero ad incantare i topolini. Monti ha proprio scelto una favola sbagliata, e non certo perché è tedesca. Ha dimenticato che nella favola il pifferaio magico viene chiamato proprio per liberare la città dai topi. Ma soprattutto ha dimenticato la parte più importante della favola, quella che riguarda i 130 bambini di Hamelin e il Borgomastro. Non c’è dubbio, Berlusconi potrebbe brillantemente interpretare il ruolo del pifferaio magico. Ma nella stessa favola, anche Monti potrebbe recitarvi magnificamente, vestendo i panni del Borgomastro. Il Sindaco di Hamelin che facendo prevalere le esigenze della cassa comunale, amministrandole con rigore abbandona alla tragica morte, non i topolini, ma i 130 bambini della sua città, rifiutando di pagare il compenso promesso al pifferaio qualora fosse riuscito a liberare la città dai topolini. Qualcuno del suo entourage doveva averglielo fatto notare, infatti era passato all'incantatore di serpenti. Un grande passo in avanti per Monti, ma indubbiamente anche per gli italiani. Meglio serpenti che topi.