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Davide Esposito - Il mito di Carlo Magno: Alle origini dell'identità francese

Posted By: SSCN1926
Davide Esposito - Il mito di Carlo Magno: Alle origini dell'identità francese

Davide Esposito - Il mito di Carlo Magno: Alle origini dell'identità francese
Italian | Il Terebinto Edizioni | 2015 | EPUB | Pages 328 | ASIN: B019H2LKCI | 3.37 Mb


L’obiettivo di questo lavoro è la ricostruzione dei vari volti che assume Carlo Magno sin dalla letteratura francese pienomedievale, risalendo, da caratteristiche pulviscolari attribuite a Carlo qua e là nelle varie opere, alle figure tipizzate che egli incarna: il re ideale, il Crociato ante-litteram, il difensore della Chiesa, il garante della giustizia. Questa ricerca ha quindi come suo oggetto non la vita di Carlo Magno, ma il suo mito.

La figura di Carlo viene mitizzata, diventando il protagonista di un intero ciclo di romanzi, il cosiddetto “ciclo carolingio”, che costituisce il perno della letteratura medievale francese. Le chansons de geste sono solo un esempio di una sterminata produzione letteraria incentrata sul personaggio di Carlo Magno. In tutte queste opere la personalità di Carlo Magno viene trasfigurata ed acquisisce tratti diversi in base all’autore, al pubblico a cui è diretta l’opera e all’oggetto di questa. La personalità multiforme non è dovuta a ragioni estetiche, per cui questo o quell’autore hanno deciso di puntare su caratteri diversi per far maggior presa sul pubblico, ma a ragioni politiche.

Al di là della volontà di intrattenere il pubblico, infatti, gli scrittori avevano spesso intenti propagandistici: sfruttavano, cioè, la figura di Carlo Magno per trasmettere un determinato messaggio, a favore o contro una figura importante dei loro tempi o a favore o contro un determinato fenomeno. Analizzando queste opere si può notare che la letteratura, come i media odierni, veniva utilizzata come strumento di propaganda politica. Lo sviluppo del mito di Carlo ha però un effetto imprevisto: la formazione dell’identità francese. Le opere letterarie e storiografiche con al centro il mito di Carlo Magno hanno permesso lo sviluppo dei concetti di “Francia” e “Francesi”, che, utilizzati dai Capetingi per rafforzare il proprio potere, sono sopravvissuti all’estinzione della casa reale.
In questo lavoro ho dimostrato come i re capetingi, in età pieno medievale, abbiano contribuito alla nascita del concetto di Francia molti secoli prima dell’effettiva nazione francese; quindi ho riconstrato il progressivo ma timido apparire di un sentimento proto nazionalistico nei secoli successivi, fino alla definitiva esplosione fra Rivoluzione ed età romantica.

Ogni qualvolta che i sovrani francesi, per un motivo o per un altro, hanno avuto bisogno di rafforzare la coesione del proprio popolo e di legarli ulteriormente a sé, ecco che la figura di Carlo Magno veniva insistentemente riproposta. È Carlo ad aver dato avvio al processo di costruzione identitaria; è la sua figura ad essere sempre stata, in modo costante, legata all’identità etnica francese, tale che non si potesse immaginare quest’ultima senza inserire, nel discorso, l’illustre progenitore; è ancora Carlo ad aver ispirato ogni ulteriore centralizzazione dell’istituzione-Francia, che ha, al contempo, rafforzato ulteriormente lo spirito di gruppo; è sempre Carlo ad essere nel novero degli eroi rivoluzionari; è, infine, Carlo ad essere definitivamente consacrato come il padre della nazione francese dagli intellettuali romantici, coloro che hanno contribuito, più di tutti, a concettualizzare la nazione, a definirla, a darle dei confini ben precisi, marchiando Carlo come simbolo della nazione francese.

L'AUTORE: Davie Esposito è laureato in Scienze Storiche, curriculum medievale e rinascimentale. Svolge attualmente il Dottorato di Ricerca in Storia presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II". Approdato nel mondo del giornalismo nel 2010, ha collaborato in passato per Wikipedia, Nuova Stagione, Road TV Italia, Federico TV e Libero Pensiero News. È parte della Commissione Cultura della FUCI di Napoli. È inoltre direttore responsabile de "La Cooltura" e caporedattore della redazione "Storia", si occupa di articoli di storiografia e storia della musica.