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Gia Van Rollenoof – DAL CAPPELLO DI GIA: Atto 1-Eros lesbo dalla chat

Posted By: SSCN1926
Gia Van Rollenoof – DAL CAPPELLO DI GIA: Atto 1-Eros lesbo dalla chat

Gia Van Rollenoof – DAL CAPPELLO DI GIA: Atto 1-Eros lesbo dalla chat
Italian | Gia Van Rollenoof | 2013 | EPUB | Pages 225 | ASIN: B00GUV711Y | 2.82 Mb


Sono pagine di fantasioso quanto improbabile eros saffico spudorato, raccontato in maniera fluente e potentemente intrigante, costantemente condito dalle fustigazioni non distruttive che le protagoniste amano infliggersi a vicenda. Ricco di frequenti richiami culturali, il romanzo è qui e là inframezzato da balzi indignati intorno a questioni che poco o nulla hanno a che vedere con il sesso.
Le storie hanno per protagonista Gia Van Rollenoof, un’affascinante, quanto esuberante giovane donna veneziana che, da modeste condizioni, percorre la strada della vita divenendo psicologa, fotografa e, soprattutto, un’affermata scrittrice di romanzi a contenuto erotico.
Discepola di Saffo e, da buona veneta, anche di Epicuro, l’eclettica protagonista è costantemente protesa all’appagamento delle proprie pulsioni sentimentali e sessuali. Dietro al suo edonismo si cela, tuttavia, un’anima pregna di buoni sentimenti e proponimenti, che la rende dolce e altruista verso chi, secondo lei, lo merita.
Fieramente lesbica, per stabilire delle affettuose amicizie femminili, lei è dedita a chattare sul web; ed è proprio dalla chat che nasceranno le mirabolanti vicende amorose che dopo si svilupperanno in una sperduta oasi di un Paese arabo.
Visionaria, dalla conturbante femminilità, pur licenziosa nei costumi sessuali, in realtà sono presenti in lei dei precisi contorni morali non viziati dal pregiudizio: infatti, all’apparente dissolutezza, lei oppone un tormento dell’anima e una brama interiore verso il trascendente.
Nelle vicende, tutti i personaggi donne – si muovono nell’invenzione retorica di un empireo saffico costellato da conturbanti giochi sadomaso dal potente profilo erotico, mai verosimilmente violenti, consensuali e condivisi, dove ogni desiderio è esaudito in una fitta coltre di beatitudine nella quale non vi è mai apologia della sofferenza o violenza. Tale invenzione non è altro che una metafora per raccontare qualcos’altro che travalica il racconto apparente: attraverso il simulacro della sofferenza convertita in piacere sessuale, buona parte delle vicende si svolge, infatti, in un paradosso; come a dire: rivendicare la libido a scapito della freudiana destrudo.
E’ chiaramente un volo di esagerata fantasia, dove il corpo femminile è idealizzato come una fonte inestinguibile di delizie sessuali, dalla libido inesauribile e dalla sovrumana resistenza ai reiterati amplessi e fustigazioni. Tuttavia, sono sostanzialmente delle invenzioni con funzione catartica.
A voler definire in breve il romanzo, si potrebbe dire trattarsi di una favola dove l’amore e il sesso, in maniera irreale, sono messi a nudo nella loro dimensione prettamente pulsionale, volutamente spogliati da ogni intrigo psicologico pseudo seduttivo, e raccontati in modo esplicito nella loro gratificante essenzialità erotica. Spoglia di sofismi introspettivi, si tratta perciò di una FIABA PER ADULTI dall’esito felice, costantemente permeata da impeti di donne verso altre di loro.
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