Francisca Da Silva - A letto con il chirurgo estetico

Il manoscritto narra la storia ambientata ai giorni nostri di Anna, moglie di un chirurgo estetico di fama. Anna è l’antitesi assoluta della chirurgia estetica e prova quasi vergogna a rivelare alle persone che le stanno intorno la professione del marito. Più per costrizione che per scelta questa si trova a dover lavorare per il consorte e nonostante la sua inclinazione sia completamente lontana dal settore medico, cerca di adeguarsi a questa nuova attività osservandola da vicino.
Da dietro il bancone della reception della clinica, Anna vede sfilare ogni giorno uomini e donne pronti ad offrire il proprio corpo alle mani esperte del chirurgo. Con fare discreto intreccia lievi e veloci dialoghi con i pazienti, nel tentativo di capirne i pensieri più nascosti e privati, ma soprattutto tenta di scoprire quali frustrazioni portino questi pazienti a varcare la soglia della sala operatoria. Se dal principio l’atteggiamento è quasi compassionevole, dopo qualche tempo il suo sguardo assume toni più benevoli. Con il tempo diventa un’attenta osservatrice, rielabora giudizi che la portano a confrontarsi con il marito ( ciò avviene a fine giornata con dialoghi e battute scambiate in camera da letto) per giungere alla conclusione che il suo pregiudizio è sostanzialmente sbagliato perché troppo personale. La comprensione dell’altro la porta a una sorta di assoluzione, sdoganando così la chirurgia estetica.
I capitoli sono dedicati ai dieci soggetti più estremi; quelle persone che hanno varcato il limite e che per questo rivelano appieno la loro fragilità.
Forte il tema della vessazione femminile causata sia dai mass media che dalla pressione maschile che desidera una donna bellissima, perfetta ed eternamente giovane. Ma attenzione: non si salvano nemmeno gli uomini, anche loro alle prese con la guerra contro i difetti fisici.
E’ un libro leggero ma poetico, mascherato da frivolo, ma profondo ed alle volte inquietante, una verità vera dove ci si può rispecchiare.