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Osteoporosi. Le nuove prospettive in ortopedia e traumatologia

Posted By: arundhati
Osteoporosi. Le nuove prospettive in ortopedia e traumatologia

Ugo De Nicola, Edoardo C. Marinoni, "Osteoporosi. Le nuove prospettive in ortopedia e traumatologia"
2007 | Italian | ISBN-10: 8847005450 | 320 pages | PDF | 4 MB

Prefazione
È oramai esperienza quotidiana la presenza nelle Unità Operative di Ortopedia e Traumatologia di pazienti sempre più anziani affetti da fratture da fragilità ossea. Le sedi più frequentemente interessate sono l’epifisi femorale prossimale, l’omero prossimale, il polso e la colonna vertebrale.
Altrettanto frequente è la richiesta di interventi di artroplastica totale dell’anca e del ginocchio in pazienti affetti da patologie articolari degenerative associate a osteoporosi, così come anche di interventi di revisione e sostituzione di artroprotesi mobilizzate. Secondo i dati statistici diffusi dalla World Health Organization, la probabilità che una donna di razza bianca vada incontro dopo la menopausa a una frattura osteoporotica è di circa il 40%, mentre nei maschi, dopo i 50 anni, tale rischio è di circa il 13%. Le fratture da osteoporosi, in particolare quelle del femore, e le loro conseguenze, hanno un impatto molto importante in termini di invalidità, mortalità e di costi socio-economici. Questi ultimi vengono stimati, in Italia, intorno ai 500 milioni di Euro annui per le sole spese ospedaliere. Abbiamo ritenuto utile fare il punto della situazione riproponendo in modo sistematico e didattico l’eziopatogenesi dell’osteoporosi, la classificazione delle fratture nelle sedi più frequentemente interessate nell’anziano, il loro trattamento chirurgico con i mezzi di sintesi più idonei per superare le difficoltà che la qualità dell’osso, l’età del paziente e le patologie associate ci pongono. Anche la
chirurgia di sostituzione protesica delle articolazioni dell’anca e del ginocchio presenta in questi pazienti difficoltà del tutto particolari, soprattutto in considerazione della sempre maggior diffusione di questi interventi nell’anziano. Alla scelta delle artroprotesi più idonee, così come dei sistemi di fissazione da preferire di caso in caso, abbiamo dedicato un’intera sessione alla ricerca di soluzioni ottimali. Fondamentale è pertanto il ruolo dello specialista ortopedico, il quale si confronta quotidianamente con l’iter diagnostico e terapeutico finalizzato sia alla prevenzione delle fratture primarie e secondarie che al loro trattamento chirurgico.
U. De Nicola